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Allagata la Technomec: la Provincia di Teramo dovrà risarcire 100mila euro
SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Due alluvioni hanno messo a dura prova la Technomec Srl. Un mare di acqua e fango ha sommerso in due circostanze l’impresa di costruzioni meccaniche ad uso industriale. Il fiume Tronto non c’entra. La colpa è delle così dette “tombinature” strutturalmente sottodimensionate e, in virtù di ciò, soggette a frequenti ostruzioni: durante i nubifragi non riuscivano a fare defluire l’acqua di un torrente che si riversava nel piazzale e nei locali della ditta, causando notevoli danni.
Ora è andata a sentenza la prima delle due cause intentate dalla Technomec. Il Tribunale Regionale delle Acque pubbliche presso la Corte d’Appello di Roma ha condannato la Provincia di Teramo a un risarcimento di circa 107mila euro.
La Technomec Srl è situata nella zona industriale, vicino al Ponte di Castel di Lama, tra i comuni di Ancarano e Sant’Egidio alla Vibrata, nei pressi della strada Bonifica, conta una forza lavoro di circa 40 dipendenti.
Nel 2007 subiva un’alluvione di fango e acqua piovana con notevoli danni ai beni aziendali, blocco produzione ed evacuazione dipendenti. L’allagamento era causato da un torrente chiamato Fosse Coste di Nardo che scorre in direzione sud-nord dalle colline di Ancarano-Sant’Egidio verso il fiume Tronto, nel quale si riversa.
Il torrente passa sotto la Strada Provinciale Bonifica Teramo a mezzo di una tombinatura che è strutturalmente insufficiente e molto piccola (nelle parole stesse del Tribunale Regionale “una conformazione gravemente anomala del sottopasso del fosso in corrispondenza della strada provinciale, conformazione tecnicamente improvvida”) la quale, in occasione delle piogge del 7 ottobre 2007, essendo a causa di tale anomalia anche ostruita, determinava la risalita delle acque e del fango verso la Technomec. La ditta è difesa dall’avvocato Pierluigi Inzerilli.
“La sentenza ha appurato che il tombino, sotto la custodia della Provincia d Teramo, è sostanzialmente sottodimensionato di oltre la metà – spiega l’avvocato Inzerilli – ed insufficiente a fare defluire le acque del torrente Fosse Coste di Nardo verso il Tronto. Ciò che crea sdegno è che l’azienda mentre l’acqua risaliva, e si apprestava ad allagare tutto, contattava le autorità competenti e nessuno faceva nulla. Tant’è che a distanza di quattro anni si verificava per gli stessi motivi un’altra alluvione di portata ben più grave e per la quale l’azienda sta intentando altra causa. Nell’episodio del 2011, il secondo, rimaneva danneggiata la Sachmann una macchina di circa un milione e 200mila euro di valore. La condanna è arrivata a causa del disinteresse, della cattiva gestione, progettazione e realizzazione dell’infrastruttura in questione ad opera dell’Ente custode”.
La sanzione per la Provincia di Teramo è di circa 107mila euro, di cui 73mila euro di danni riconosciuti alla Technomec, arrivati a 95mila con interessi e rivalutazione, nonché 12mila euro di spese legali.
Un terzo evento alluvionale si è verificato nel 2013, ma l’azienda ne è uscita indenne. Perchè? Alcuni enti coinvolti avevano eseguito interventi con una spesa di poche migliaia di euro. Ciò ha risparmiato la Technomec, confermando sia la causalità esclusiva della difetto strutturale nella causazione del danno in questione, sia dimostrando come sarebbe bastato poco per evitare il peggio.
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