Agriturismo, seconda Pasqua in rosso: in difficoltà comparto che rappresenta il 7% del turismo regionale
La seconda Pasqua in due anni alle prese con il lockdown mette alle corde gli agriturismi oltre a tutte le attività economiche legate alla ristorazione e al turismo e, a cascata, anche quelle agricole che proprio nell’horeca trovano un fondamentale canale di vendita.
Con le Marche già in zona rossa e le restrizioni adottate a livello nazionale fino a Pasquetta sono vietati servizi al tavolo e al bancone nei circa 10mila tra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi marchigiani. Coldiretti ha stimato perdite in tutta Italia per circa 3,2 miliardi nelle prossime due settimane.
Penalizzati soprattutto gli agriturismi dove l’arrivo della primavera coincide con una crescita delle presenze. Il territorio, dove lavorano oltre un migliaio di agriturismi, è meta di amanti della natura, birdwatchers e fotografi attirati dalle specie migranti ma anche dalle attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie da portare in tavola. Proprio gli agriturismi potendo godere di ampi spazi, situati in zone isolate e in strutture a carattere famigliare, con un numero contenuto di posti letto e posti tavola avrebbero potuto agevolmente garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
“Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di un duro colpo per l’agriturismo che ha già subito perdite di 1,2 miliardi a livello nazionale a carico di un sistema di servizi, ospitalità e agriristorazione che solo nella nostra regione può contare su quasi 13mila posti letto, circa 600 piazzole di sosta e oltre 18mila posti tavola e che, nel 2019, anno pre Covid, ha attirato nella nostra regione oltre 171mila arrivi (21% stranieri) e 573mila presenze. Circa il 7% del movimento turistico marchigiano”.
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