Aggressione al Sert di Ascoli, Faiella, Anaao Assomed: “Episodi come questi fanno venire voglia di lasciare il servizio”

Si è chiuso con un ufficio semidistrutto e un computer da buttare il grave episodio di aggressione che martedì mattina è avvenuto al Sert di Ascoli Piceno. Un paziente in cura ha tentato di appropriarsi del dispenser dal quale i sanitari stavano attingendo il medicinale che gli è stato prescritto e che deve ritirare ogni giorno. Pronta la reazione delle guardie giurate presenti che, tuttavia, sono state aggredite nel momento di massima tensione. Al momento dell’episodio erano presenti due medici, due infermieri, l’assistente sociale, 5 operatori oltre alle due guardie giurate.

“Si tratta – dice la dott.ssa Fabiana Faiella Componente dell’Esecutivo Nazionale di Anaao Assomed e membro della segreteria regionale in servizio al Sert di Ascoli Piceno – dell’ennesimo episodio che mette in luce la carenza dell’apparato di protezione dei sanitari che operano ogni giorno al servizio dei pazienti”.

L’utente non ha aggredito fisicamente gli operatori, solo verbalmente, ma è chiaro che poteva andare molto peggio. “Le leggi sulla privacy tutelano rigidamente i pazienti del Sert che possono anche avvalersi dell’anonimato per cui non è possibile installare telecamere di sicurezza – spiega la dott.ssa Faiella – ma ovviamente c’è paura perché le forze dell’ordine da noi prontamente chiamate possono procedere solo in flagranza di reato mentre chiaramente sono arrivati dopo che li abbiamo chiamati”.

Ciò che è accaduto  potrebbe ripetersi ogni giorno. “Si tratta – conclude – di pazienti che devono recarsi da noi ogni giorno e quindi è forte la paura che possa accadere di nuovo con lo stesso soggetto o con un altro. Ciò fa riflettere ciascuno di noi sul lavoro che abbiamo scelto e incrina le certezze circa la passione e la professionalità con la quale svolgiamo il servizio se mette a rischio le nostre vite”.

Pronta la solidarietà dei colleghi. “L’ennesima aggressione a operatori sanitari che fanno il proprio lavoro non può essere tollerata – dice il segretario regionale Daniele Fumelli – e non c’è da stupirsi se poi tanti operatori sanitari impauriti e offesi si dimettono depauperando il SSN di risorse umane e professionali preziose. Urgono rimedi seri e tempestivi”.

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