Ad Ascoli e San Benedetto lunedì si celebra il Giorno del Ricordo

Ad Ascoli e San Benedetto si celebra il Giorno del Ricordo, la commemorazione in onore degli esuli Italiani di Istria e Dalmazia e delle vittime dell’eccidio delle Foibe. In memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Alle 8, 30 ad Ascoli a Largo delle Foibe, deposizione corona di fiori e inaugurazione delle panchine letterarie “Amerigo Vespucci” e “Norma Cossetto”. Con la partecipazione degli alunni dell’Isc Don Giussani – Monticelli e il  contributo della Fanfara dei Bersaglieri di Ascoli Piceno.

A San Benedetto lunedì 10 febbraio, alle ore 10,30, il sindaco Antonio Spazzafumo deporrà un mazzo di fiori dinanzi alla targa che, nel giardino antistante il Municipio, ricorda “gli italiani dell’Istria, di Fiume della Dalmazia, barbaramente assassinati nelle foibe ed annegati nell’Adriatico, e di quelli sopravvissuti, esuli in patria”. Lunedì 17 febbraio, sempre alle ore 10:30, il Cinema Teatro “Concordia” ospiterà rappresentanze degli studenti che assisteranno allo spettacolo teatrale “D’amore e profuganza” di Cesare Catà. Lo spettacolo è ispirato alla reale vicenda di Ileana Sviben, attrice fiumana, profuga nel Campo di prigionia di Servigliano, oggi Monumento Nazionale, nel secondo dopoguerra. Grazie alla preziosa collaborazione dell’Associazione “La Casa della Memoria” di Servigliano è stato recuperato un articolo di giornale che testimonia non solo la presenza della signora Sviben nel Campo, ma il suo attivismo con la creazione di una compagnia teatrale, documento a cui Cesare Catà si è ispirato per la scrittura della storia.

La rappresentazione sarà introdotta da un intervento dello storico Costantino Di Sante dell’Università degli Studi del Molise. Di Sante ha all’attivo diverse collaborazioni nell’ambito degli studi sul periodo storico della Seconda Guerra Mondiale e degli anni immediatamente successivi ed è autore di diverse pubblicazioni che trattano il tema dei profughi, dei rifugiati e dei prigionieri di guerra nel corso del XX secolo.

 

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