Acquisti pre-natalizi, i commercianti tra dubbi e certezze: “Periodo difficile. Speriamo in una svolta”
ASCOLI – Come stanno andando le vendite pre natalizie in questo periodo di emergenza sanitaria e a pochi giorni dal 25 dicembre? In centro storico c’è movimento ma il volume delle spese per i regali non è più quello di una volta
« Da noi si lavora discretamente. Forse rispetto agli anni scorsi c’è piccolo rallentamento ma le persone hanno ancora lo spirito dei regali natalizi» dice Cinzia Poli dell’Ascoli Store « Vendiamo bene sia i gadget che l’abbigliamento. Visto il momento, si vendono molto le tute ma anche i regali per i bambini vanno molto bene».
«Per il momento siamo in linea con lo scorso anno. Non ci siamo tirati indietro e abbiamo riempito il negozio come se non ci fosse stato il problema che stiamo vivendo» dice Marco Ciarrocchi di “Cartarius” « Si lavora male a causa della mascherina e del distanziamento, ma tutti rispettano le regole. Penso che dobbiamo essere ottimisti perché speriamo che presto il vaccino possa risolvere tutto».
« Abbiamo visto un leggero incremento in questi ultimi giorni» spiega Anna Paolini di “Sisley” «Per il futuro ancora non sappiamo, ma speriamo bene perché non abbiamo lavorato fino ad adesso e speriamo di recuperare nei prossimi giorni. I saldi ormai interessano poche persone: alcuni sconti li facciamo già oggi, perché siamo stati costretti a farli».
« Le vendite vanno a rilento e speriamo che le cose possano migliorare a breve» dice Alessio Di Pietro di “Saint Germain” « Dopo la chiusura di bar e ristoranti alle 18 in centro ci sono pochissime persone».
«Le vendite sono scese in maniera significativa perché le persone escono di meno, c’è paura ma anche un fattore psicologico che induce le persone a spendere di meno: sono tutti aspetti che portano a spendere di meno» dice Giulio Loreti, « In centro storico l’afflusso delle persone è in relazione all’apertura di bar e ristoranti e dalle 18 in poi il centro si spopola»
« Per ripartire servirebbe la bacchetta magica e far sparire il Covid, perché c’è tanta voglia di uscire da questo incubo» conclude Paolo Benedetti della cartolibreria “Centrale”.
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