Acquasanta, procedono i lavori di recupero di Castel di Luco
ACQUASANTA – Castel di Luco è una splendida costruzione di forma circolare ad Acquasanta. Il castello già avamposto fortificato sulla strada consolare Salaria nel periodo romano è uno dei più rari e singolari castelli del Piceno che conserva ancora, quasi intatto, il suo aspetto di struttura architettonica medioevale, di forma circolare e situato sulla cima di un costone di travertino. Nei secoli il castello si è trasformato da fortezza in residenza gentilizia, fino al recente utilizzo di struttura ricettiva e ristorante, conservando ancora nella sua struttura originaria e nelle stanze affrescate la storia di un intero millennio.
Il sisma dell’agosto 2016 e seguenti ha colpito duramente il castello che non aveva adeguati presidi strutturali ed ha provocato grossi danni a murature, solai, volte e coperture. I danni strutturali sono risultati notevoli così come i danni all’apparato storico artistico.
Il Castello è stato uno dei primi beni culturali privati ad essere “messo in sicurezza” già dal mese di novembre-dicembre 2016 a cura della stessa proprietà. Questa intuizione strategica gli ha permesso di superare senza gravissimi peggioramenti le ricorrenti scosse sismiche che si sono succedute a quella principale del 24 agosto e la tremenda nevicata del gennaio 2017 che avrebbe senz’altro peggiorato di gran lunga la situazione.
Le opere si trovano in avanzato stato di realizzazione: si trovano al 70% e si sta per affrontare la fase finale dell’impiantistica, delle finiture e dei restauri storico artistiche.
“Le riparazioni ed i consolidamenti si stanno terminando e si sta mettendo mano alle finiture ed agli importanti restauri interni il cui scopo sarà quello di restituire all’importante bene culturale la qualità di storia e cultura che merita. È bene pensare che certi edifici di qualità e valore come Castel di Luco, sebbene di proprietà privata, rappresentano un patrimonio comune di cultura e storia dell’intera popolazione di un territorio e come tale vanno salvaguardati specialmente nei casi come questo in cui i beni sono costantemente aperti al pubblico sia per le funzioni che ospitano che per la grande disponibilità delle proprietà a renderli visitabili” spiega il direttore dei lavori Valerio Borzacchini.
“Salvare un bene culturale come un castello e restituirlo alla comunità civile nel suo aspetto migliore è, oltre all’aspetto storico e culturale, anche una importante operazione economica poiché questa struttura, come tante altre, è un bene che produrrà lavoro ed aiuterà l’economia locale a risollevarsi” spiega.
Lascia un commento