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Acquasanta, muro pericolante blocca un’azienda e tre famiglie
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Un solo muro pericolante, che a nessuno viene in mente di mettere in sicurezza in fretta, sta tenendo in scacco un’azienda, costringendo tre famiglie a vivere in un albergo della costa a spese della collettività.
Tutto ciò accade ad Acquasanta Terme; il sisma e l’incredibile nevicata hanno prodotto danni che hanno reso inagibile lo stabilimento dell’azienda Riti a Santa Maria di Acquasanta, ditta che trasforma e commercializza i prodotti tipici dei Sibillini, funghi e tartufi in primis. “Dopo il 18 gennaio ho inviato la scheda, ma a parte alcuni sopralluoghi quel muro è ancora lì pericolante – racconta il titolare Francesco Riti -. Il Comune di Acquasanta dice di non avere notizie dal Ccr, ma intanto mette, giustamente, a posto i suoi uffici per salvaguardare l’incolumità dei dipendenti: ma al mio stabilimento e ai miei dipendenti non ci pensa nessuno?”. La soluzione secondo l’imprenditore acquasantano alla fine è semplice. “Le nostre abitazioni sono integre, la loro inagibilità è solo indotta; sta a posto anche una metà del capannone. Se qualcuno venisse a mettere in sicurezza il muro in questione potremmo riprendere la produzione nell’altra metà del capannone e, soprattutto, tre famiglie, sette persone, potrebbero tornare finalmente a casa”. Sarebbe per di più un risparmio di soldi pubblici visto che tenerle in albergo è già costato allo Stato diverse migliaia di euro.
Francesco Riti è stato responsabile del Campo Rio ad Acquasanta dopo il terremoto del 24 agosto, scelto dal Comune per la sua esperienza simile nel terremoto dell’Aquila. In occasione della grande nevicata di gennaio ha portato soccorso alle tante persone isolate. Ora sta partecipando con il suo drone ad uno studio dei geologi della Regione Marche sulle frane prodotte sui Sibillini dai terremoti e dalla neve. “Ho fatto e faccio tutto per il mio territorio e per la mia gente. Quello che vorrei far capire è che si parla tanto di non far morire il territorio terremotato mantenendo la presenza di famiglie e di aziende e invece nel nostro caso si sta facendo il contrario, ci tengono lontani. Ma – conclude – quanto ci vuole a mettere in sicurezza un misero muro?”
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