Acquaroli: “Mai chiesta la zona rossa. Non possono pagare sempre le stesse categorie”
“Apprendo che questa mattina avrei chiesto la “zona rossa” per le festività natalizie nell’incontro tra Governo e Regioni tenuta in modalità web. Mi vedrò costretto a chiedere la registrazione del mio intervento perché, a meno di sdoppiamento della personalità, le mie affermazioni sono state di altro tipo”. Lo dice il presidente della Regione dopo l’incontro con il Governo in merito alle decisioni sulle restrizioni da applicare nel periodo festivo.
“La premessa doverosa è che la riunione era convocata per parlare di vaccini ma in coda è stato inserito il tema delle ulteriori eventuali altre misure da prendere per le festività natalizie, onde evitare un impatto devastante nel mese di gennaio sulle strutture ospedaliere ancora in sofferenza. Il mio intervento, tra gli ultimi di quelli in scaletta, ha evidenziato la disponibilità a discutere di una stretta per evitare assembramenti e ammucchiate soprattutto nelle case private”
Ho affermato che se si dovesse ipotizzare una ulteriore chiusura non si può pensare che a pagarla siano ristoranti, bar, esercizi commerciali, piscine e palestre e che a fronte di essa ci sarebbe bisogno di ristori totali e immediati. Non è comunque giusto paragonare i territori periferici, che già hanno pagato con l’isolamento le precedenti restrizioni, alle grande dimensioni. Ho parlato dell’inopportunità di lasciare sole persone anziane in questo periodo e ho chiesto di dare certezze, seppure in un quadro complicato. Servono concertazione e di messaggi univoci. Ieri si diceva di aprire le scuole e oggi si pensa di chiudere tutto. È incomprensibile a me, figuriamoci ai cittadini” dice Acquaroli.
“Quanto detto non mi sembra la richiesta di una zona rossa ma a qualcuno evidentemente fa comodo così. Ora mi aspetto che tutti coloro, soprattutto chi opera nel servizio pubblico che, senza interpellarmi, mi hanno attribuito la richiesta della zona rossa, riportino il senso di quanto ho veramente detto in quel contesto” conclude.
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