Acciarri replica a Casini: “Costretta suo malgrado ad occuparsi della sanità del Piceno incurante del boomerang
“L’unica spiegazione a quanto asserisce Anna Casini ex assessore e vice presidente della giunta regionale Ceriscioli (ora all’opposizione), quando scrive “Sanità il Piceno sedotto e abbandonato dalla destra” è che sia in preda agli effetti della legge del contrappasso – dice Monica Acciarri neo consigliere regionale della Lega – Insomma, per dirla col Padre Dante, chi non si è minimamente preoccupato dei guai causati alla sanità del Piceno quando amministrava ora è costretto ad occuparsene ma senza ricordare di aver causato lei medesima il danno. Infatti dopo aver emanato la Legge Regionale n. 8 del 21/3/2017, che modificava la n. 13 del 20/6/2013, e all’art 8 si occupava di come risolvere il Superamento delle disparità di trattamento economico soprattutto nel Piceno, non ha applicato quanto quella legge diceva.
“Nel territorio dell’Area Vasta 5 infatti ogni dipendente (sono 2.150) percepisce 700 euro in meno rispetto ai colleghi del resto della Regione Marche. Cosa doveva fare l’angustiata salvatrice degli oppressi Anna Casini? Semplice avrebbe dovuto operare nei famosi 30 giorni previsti dalla sua Legge Regionale del 2017 : “La Giunta Regionale entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore di questa legge, adotta, con riferimento agli enti del Servizio Sanitario Regionale, linee di indirizzo finalizzate a superare le disparità relative al trattamento economico accessorio per il personale…”. Ma quali 30 giorni, ma neppure in 3 anni, dal 2017 al 2020, l’attuale consigliere regionale di opposizione Anna Casini (PD), allora vice presidente della Regione Marche, non ha fatto nulla per gli “amatissimi” dipendenti della sanità del Piceno. Ora è angustiata dalla situazione di stallo sindacale con i vertici dell’Asur regionale” spiega Acciarri.
“Non dice però che la Giunta Acquaroli ha già concesso (e reso strutturali) a agosto di quest’anno 266 mila euro di integrazione del fondo e si stava ancora trattando per arrivare a circa 800 mila di euro, che pure diverrebbero strutturali per l’Area vasta 5. C’è stato solo un tavolo sindacale per il quale la convocazione non è si è reiterata solo perché – essendo caduto il governo – il ministero della salute non ha ancora formalizzato il riparto del fondo sanitario alla regioni. Solo con questo atto infatti sarà possibile completare la “svolta storica” operata dalla Regione per i lavoratori della sanità picena. Ora l’azione di stato di agitazione in mano al Prefetto di Ascoli Piceno assicurerà in breve tempo la riapertura della trattativa”.
“Quella stessa trattativa che l’assessore alla sanità della giunta regionale della quale Anna Casini era vice presidente, niente di meno che il presidente Ceriscioli non l’aveva attivata. Perché Anna Casini, la “smemorata” del Piceno non chiede al suo Presidente- Assessore e non chiede a se stessa come mai in tre anni questa disparità di trattamento non è stata annullata? Effetto boomerang” conclude.
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