“Abbiamo paura”, fiaccolata contro la criminalità
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La criminalità spadroneggia a Porto d’Ascoli: furti, rapine a mano armata, scippi, auto bruciate. La comunità è in fermento. Per dire basta alla criminalità e sollecitare lo Stato ad aumentare le pattuglie sul territorio scendono in campo le associazioni Punto Aiuto Cittadino e PdA Shopping Center con il sostegno del comitato di quartiere Mare e le parrocchie. Organizzano una fiaccolata alle ore 18 di domenica 11 marzo in piazza del Redentore, davanti alla chiesa Cristo Re.
“Con questa iniziativa – tuona Elio Core di Punto Aiuto Cittadino – vogliamo riaffermare con forza il diritto a vivere e passeggiare tranquilli per le vie della nostra città senza subire aggressioni, rapine o tentativi di stupro. Vogliamo che i nostri figli e le future generazioni siano liberi di uscire dalle abitazioni senza il timore di essere aggrediti. La criminalità è aumentata, non diminuita come dicono i telegiornali. Sono però diminuite le denunce perché la gente da una parte è sfiduciata, temendo che non ci saranno condanne, dall’altra parte ha paura della ritorsione dei delinquenti, soprattutto le persone anziane”.
Davide Portelli di PdA Shopping Center riferisce della paura che si percepisce a Porto d’Ascoli. Racconta che quando deve fare i conti degli incassi si deve barricare nella sua barberia, per il timore di essere rapinato. “Noi commercianti siamo i più esposti ai fenomeni delinquenziali. San Benedetto è una città turistica, se non si argina la criminalità verrà danneggiato il settore delle vacanze, perché i bagnanti sceglieranno località dove si sentono al sicuro”.
Il presidente del quartiere Mare, Leo Sestri, invita il sindaco Piunti e i politici a fare pressing sulla Prefettura per intensificare il pattugliamento delle forze dell’ordine in Riviera. “Ringrazio l’amministrazione comunale – dice Sestri – per quello che sta facendo e per quello che farà. Il Comune deve essere sempre presente: non basta scrivere lettere al prefetto”.
Ma ci sono problemi legati alle competenze e ai protocolli che rallentano gli interventi. Sestri racconta della macchina andata a fuoco in via Oberdan a Porto d’Ascoli. “Il luogo dell’incendio – spiega – è a poche decine di metri dalla stazione dei carabinieri: bastava che un agente uscisse dalla caserma, almeno per regolare il traffico. Invece non si è visto nessuno e i Vigili del fuoco hanno impiegato 20 minuti per arrivare sul posto. Non è certo colpa loro, ma del protocollo che costoro devono seguire. Ecco, lo Stato dovrebbe, tra le altre cose, intervenire per snellire le procedure”. Il messaggio di Sestri al neo eletto senatore del Movimento 5 Stelle Giorgio Fede: “La città ora ha un rappresentante al Senato della Repubblica, che dovrebbe prendere a cuore il problema della criminalità nel suo territorio e fare proposte per mettere al sicuro la popolazione”.
Alla presentazione della fiaccolata, presso la caffetteria Mama di via Toti, è stato invitato Pierluigi Cappelli titolare della tabaccheria di via dei Laureati, assalita nella notte: hanno sfondato la vetrina del negozio con una station e wagon a marcia indietro e svaligiato le slot. “Porto d’Ascoli – lamenta Cappelli – è in mano alla delinquenza italiana ed estera. Negli anni ho subito tre rapine e due furti. I delinquenti si sono concentrati a Porto d’Ascoli perché si fa presto ad attravesare il fiume Tronto ed entrare in un’altra giurisdizione (a Martinsicuro non c’è il commissariato di Pubblica sicurezza, ndr). E da qui è facile svignarsela, dato che ci sono le grandi arterie viarie: non si rischia di imbottigliarsi nel traffico o tra le viuzze come a San Benedetto. Per questo motivo il Comune dovrebbe piazzare le telecamere della videosorveglianza agli ingressi e alle uscite dalla città, prima di pensare al centro”.
Alla fiaccolata di domenica 11 marzo è stata invitata l’amministrazione comunale.
(Nella foto, da sinistra: Davide Portelli, Elio Core, Leo Sestri, Emilio Santarelli e Pierluigi Cappelli)
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