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A Castignano gli studenti diventano insegnanti per un giorno
Gli studenti della terza media di Castignano hanno indossato i panni degli insegnanti per svolgere una lezione di educazione ambientale agli studenti della prima. Si sono divisi in quattro gruppi per rispondere a queste domande: Cosa sono i rifiuti? Cos’è la raccolta differenziata? Qual è il rifiuto principale da differenziare? Dove vanno a finire i rifiuti? Cos’è l’economia circolare?
Dopo aver preparato delle slides, gli studenti hanno parlato di tutela dell’ambiente e buone pratiche per ridurre l’impatto dell’attività umana sull’ambiente, grazie alla Strategia rifiuti zero che segue il modello di economia circolare attraverso il riuso, la riparazione e il riciclo. Hanno svuotato il sacco nero (indifferenziato) per far capire cosa può essere recuperato e avviato a riuso, dono o riciclo, per prolungare il ciclo di vita delle cose. Abbiamo trovato una maglietta, ad esempio, che può essere donata, un cartone della pizza, che può andare nella raccolta della carta, e un giocattolo, da portare al centro del riuso. C’era anche cibo scaduto: per farlo sono state usate risorse preziose come suolo e acqua, aggiunge Niccolò.
Allora cos’è un rifiuto? Perché ci riguarda? Abbiamo usato qualcosa che poi abbiamo scartato, senza preoccuparci di dove va a finire. Ma la terra non produce rifiuti: ad esempio, quando cadono dall’albero le foglie si decompongono, poi concimano e rigenerano l’albero, con un processo di economia circolare. Oggi si parla molto di rifiuti, è in discussione il Piano regionale, dice il Sindaco Polini, che spiega ai ragazzi che il sacco nero è come un borsellino, dove troviamo risorse preziose, che non devono essere sprecate in discarica, ma riusate, differenziate o riciclate. Se il sacco nero è pieno la bolletta costa, se lo rendo più piccolo la bolletta diventa più bassa.
I ragazzi ci ricordano che consumiamo troppo: il 19 maggio scorso l’Italia ha segnato l’Overshoot Day, il giorno in cui la popolazione ha esaurito le risorse che la Terra può rigenerare in un anno. Da quel momento, viviamo utilizzando le risorse delle future generazioni.
Qual è il rifiuto principale da differenziare? Non tutti lo sanno, ma è l’organico, perché “sporca” tutte le altre raccolte, che non possono più essere differenziate e riciclate. Allora i ragazzi ci suggeriscono di usare una compostiera, per trasformare il nostro organico in ottimo fertilizzante. Basterà aspettare qualche mese, innaffiarlo, mischiarlo con del terriccio e sarà pronto per essere usato nel nostro orto o nel nostro giardino.
Interviene anche la dirigente Silvia Giorgi, che ringrazia insegnanti e studenti per l’impegno su un tema così importante per tutti noi. Ricorda che la scuola ha aderito al progetto esosport per il recupero delle scarpe da ginnastica, un nuovo tassello verso l’economia circolare.
Ma cos’è l’economia circolare? E’ un modello di produzione che mira a ridurre gli sprechi e il consumo di risorse ambientali. Tutto ciò che viene prodotto deve trovare un modo sostenibile di essere rimesso in circolo: tramite riuso e riutilizzo, il più a lungo possibile. In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo.
Alla fine delle lezioni giochiamo tutti insieme: un gruppo ha realizzato un cruciverba sull’economia circolare, mentre un altro gruppo somministra un vero e proprio quiz ai compagni, con classifica finale e podio per i più bravi.
Ottimo lavoro, ragazzi, ci siamo veramente divertiti! Non dimenticate quante cose interessanti ci avete raccontato oggi, e mettiamole in pratica!
Per passare dalla teoria alla pratica, le classi seconde hanno realizzato una campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono dei rifiuti, che riguarda principalmente bottigliette di plastica, mozziconi, gomme da masticare, deiezioni canine e fazzoletti di carta.
L’abbandono dei rifiuti è una scelta facile dato che è percepita come pratica comune, perché “lo fanno tutti”, raramente chi abbandona viene sanzionato e i Comuni puliscono i rifiuti dividendo i conti fra tutta la collettività.
Occorre quindi un piano: di fondamentale importanza è l’educazione ambientale a partire dalle scuole, perché i ragazzi sono ottimi comunicatori e hanno l’energia per cambiare le cose. A questo si deve aggiungere la sensibilizzazione e l’esposizione verso ogni cittadino, con vere e proprie campagne mediatiche. Ciò serve a mostrare l’impegno e la pressione contro gli abbandoni, con l’effetto di scoraggiare chi abbandona i rifiuti.
Per questo abbiamo chiesto proprio ai nostri giovani studenti di aiutarci a trovare uno slogan, un’immagine, un disegno per costruire la nostra campagna di sensibilizzazione. L’obiettivo è quello di creare un messaggio in grado di raggiungere i cittadini: la città è di tutti, è come una grande casa comune, ognuno di noi se ne deve prendere cura.
I manifesti prodotti dai ragazzi saranno stampati e diffusi per le strade di Castignano, nei negozi e nelle scuole.
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