6,6 milioni per borse studio e contratti formazione per i medici specialisti

La Regione Marche stanzia per l’anno in corso 6.608.000 euro di risorse proprie, oltre il fondo sanitario, al fine di portare a 110 (+40) le borse di studio per i medici di Medicina generale e a 42 i contratti di formazione per i medici specialisti.

Obiettivo, combattere il depauperamento professionale e favorire il ricambio generazionale del sistema sanitario regionale.

L’annuncio oggi in una conferenza stampa con il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini e il rettore dell’Università politecnica Marche Gian Luca Gregori. Con questi interventi la Regione Marche “dagli ultimi posti sale ai primi posti della classifica nazionale dei contratti a finanziamento regionale in rapporto al numero di abitanti”.

“Si prevede che al 2030 – ha ricordato la Regione – oltre il 20% dei medici marchigiani verrà collocato in quiescenza, con incidenza ancora maggiore nelle discipline ospedaliere legate all’emergenza urgenza e nella medicina generale. Il numero di borse di studio per medici di medicina generale e di contratti di specializzazione non coprono il reale fabbisogno. Ciò è reso evidente dalla difficoltà di copertura delle dotazioni organiche di ospedale e territorio e dal numero progressivamente decrescente dei medici di medicina generale.”

“Per incrementare le borse di studio per il corso di formazione specifica in medicina generale, la Regione stanzia in totale 1.750.000 euro di risorse proprie del bilancio regionale, oltre il fondo sanitario; il numero delle borse di studio attivabili nel prossimo concorso cresce di 40 unità, portando l’offerta a 110, comprese quelle a finanziamento ministeriale e a finanziamento Pnrr. L’intervento “favorirà in modo netto il ricambio generazionale dei medici di medicina generale”.

Per aumentare i contratti di formazione per medici specialisti, stanziamento complessivo di 4.930.000 euro di risorse proprie del bilancio regionale, oltre il fondo sanitario: i contratti aggiuntivi a finanziamento regionale attivabili dalla fine dell’anno salgono di 42 unità. Nelle precedenti annualità mediamente i contratti aggiuntivi a finanziamento regionale si attestavano su cinque unità.

“Con questo provvedimento – ha spiegato Acquaroli – andiamo a colmare un differenziale che vedeva un numero di medici prossimi alla pensione molto più elevato rispetto ai medici in ingresso nel nostro circuito di medicina territoriale e nelle reti ospedaliere. Già dallo scorso anno abbiamo iniziato ad invertire una tendenza che andava ad aumentare ogni anno il gap. Questo investimento riposiziona le Marche tra le primissime posizioni in percentuale alla popolazione e si dà inizio a una fase che ci consentirà di recuperare decine di medici ogni anno, per dare finalmente risposte in termini di servizi ai cittadini. È uno sforzo che stiamo cercando di fare anche attraverso i bilanci delle nostre aziende perché vogliamo recuperare e ottimizzare l’impiego di risorse senza pesare sui cittadini, per investire sui giovani e sul futuro in termini di personale, tecnologie e servizi. Riteniamo sia l’approccio giusto per risultati evidenti in pochi anni. In 20 mesi abbiamo già finanziato più borse rispetto a tutti i cinque anni precedenti”.

“Parliamo di una inversione di tendenza totale, una svolta – ha sottolineato Saltamartini -. Questo piano garantisce che la regione nei prossimi anni possa superare le criticità che abbiamo trovato per la scarsa programmazione passata”.
“Oggi diamo una notizia positiva. Per la prima volta – ha affermato Gregori – la Regione ha aggiunto un numero molto consistente di borse di studio passando dalle 4-5 annuali a 42.
Tutto ciò in collaborazione con il nostro Ateneo e in particolare con la facoltà di Medicina e Chirurgia diretta dal preside Mauro Silvestrini. Offriamo nuove opportunità a studenti e studentesse diventati medici. Si tratta di una risposta alle nostre comunità ai nostri territori e a questa esigenza di salute sempre più forte. Mancano i medici e dobbiamo intervenire”.

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