Piccolo passo indietro, ma la salvezza è alla portata
Passo indietro per l’Ascoli ieri pomeriggio allo ‘Scida’.
Non tanto per il risultato – una sconfitta in trasferta contro la seconda forza del torneo (ora prima in classifica) – era preventivabile. Quanto piuttosto per la prestazione, col Picchio mai capace di rendersi seriamente pericoloso dalle parti di Cordaz.
PRESTAZIONE INCOLORE – Il Crotone ha dominato in lungo e in largo, dimostrando di meritare la promozione in serie A. L’Ascoli invece non ha affatto brillato, interrompendo la striscia di cinque risultati utili consecutivi. Troppo disattenti i bianconeri in difesa, impalpabile il reparto d’attacco. Male anche sulle fasce, in particolar modo sulla corsia di destra con Martella imprendibile per tutti i 90’, imbrigliato invece Jankto come interno sinistro di centrocampo con Dimarco al suo fianco. Il Picchio – senza la corsa, la classe e l’esperienza di capitan Giorgi – sembra non poter reggere le due punte. Il tecnico Mangia ha provato a giocarsi la partita, con la coppia pesante Cacia-Petagna là davanti per non farsi schiacciare troppo dalle sortite avversarie. La mossa però non ha dato i frutti sperati: zero tiri nello specchio della porta e zero calci d’angolo, a dimostrazione di come giocare con più attaccanti non significa necessariamente maggior pericolosità. Stavolta, a differenza delle ultime brillanti prestazioni, è stato commesso qualche errore di troppo. Ma ci può stare, contro la squadra che gioca forse il più bel calcio della categoria ed è meritatamente lassù in cima a tutti.
LOTTA SALVEZZA – I risultati di ieri hanno definito in maniera più chiara la classifica, al momento spaccata a metà: dalla Ternana (tredicesima a 36 punti) al Como (ultima a quota 23) sono tutte invischiate nella lotta per non retrocedere. Avellino (40), Perugia (40) e Trapani (41) galleggiano nel limbo, dal Bari (44) in su si pensa ai playoff promozione. L’Ascoli è a 35, a +3 sulla zona playout in attesa di Modena-Livorno. E ora bisogna prepararsi a un marzo da dentro o fuori. In casa contro l’Avellino, fuori con la Pro Vercelli poi di nuovo al Del Duca col Vicenza. Tre scontri diretti da vincere, ma mai come in questo caso sarà fondamentale non perdere per non regalare punti salvezza alle dirette avversarie. Fare 7 punti sarebbe oro colato, ma anche 5 (una vittoria e due pareggi) non sarebbero da buttare. Perché poi ci saranno altre 9 partite fino al termine del campionato per conquistare gli ultimi punti salvezza (con gare alla portata del Picchio come Salernitana e Livorno al Del Duca e Perugia, Trapani e Ternana in trasferta). L’Ascoli non deve guardarsi alle spalle: la squadra di mister Mangia ha tutte le carte in regola per restare in B.
Non nascondiamo la nostra problematica dietro un dito si sanno i problemi altrimenti eravamo primi noi in classifica. Non nasce da un predominio assoluto il risultato ma fa due dormite della difesa e non scordiamo il gol preso con il Modena . Il cuore può sopperire le grandi lacune per una tranquilla salvezza ma per i miracoli ci sono i santi …. e magari con qualcuno in lega ci potevano essere anche i play off